giovedì 16 febbraio 2012

Rai Internazionale? Non ci sono soldi e per il desolante show di Sanremo?

E' tutto virtuoso, oggidì, cari amici.Tutto virtuoso, compreso questa nuova edizione di Sanremo, che ci riporta indietro nel tempo, mostrando il lato desolante di artisti, che farebbero bene a deporre le armi e vivere una buona pensione. Dopo lo show di un Celentano, che ha mostrato il lato peggiore di se e della sua conoscenza delle cose della vita quotidiana, la riflessione su questo presunto Festival della canzone italiana, è necessaria, soprattutto in virtù di quanto accaduto due mesi fa alla Rai, il cui consiglio di amministrazione, ha pensato bene che, siccome manacano soldi, magari sperperati in anni di vacche grasse, ha pensato bene di chiudere la finestra agli italiani sparsi nel mondo. Concretando di fatto la chiusura di Rai Internazionale e dei suoi programmi autoprodotti, che poi erano il tutto, cioè quello che gli italiani all'estero desiderano. Dunque, il Festival: ma che Festival e Festival, avrebbe detto il buon Totò, guardando lo scempio di ciò che accade nell'Ariston! Da anni , ormai, Sanremo non esiste più, nonostante gli sforzi per mantenerlo. Ma è logico pensare che per mantenere un festival, non bastano più le canzoni o canzonette, come dir si voglia, visto che sfido chiunque a dirmi chi ha vinto Sanremo negli ultimi anni.No, le canzoni non bastano più, visto che l'organizzazione si affanna a cercare ospiti nazionali o internazionali, visto che ha bisogno delle grazie nascoste di Belen che in Argentina , suo paese d'origine , non conosce nessuno, visto che ha bisogno di monologhi sconclusionati come quello della prima sera.Di tutto ha bisogno per fare audience, tranne delle canzoni. E lo chiamano Festival. Ma Festival di chè. In virtù anche di queste spese e di quattro o cinque giorni di pieno televisivo ( infondo alla Rai serve solo questo e come non averlo visto il battage pubblicitario fatto nell'ultimo mese), per gli italiani sparsi nel mondo, grande ricchezza di un tempo che fu e comunque grande ricchezza attuale, scrigno prezioso di quegli usi, costumi e tradizioni, che la supposta modernità italiana, ha ben pensnto di lasciare nel dimenticatoio; non c'è più posto. Quella loro finestra andava chiusa e così è stato! Con buona pace di tutti. I soldi servono per le star, per amici e compari, servono per dar voce a molte sciocchezze, servono per farsi conoscere, per diventar famosi. Quel che si dice non importa. Ah! Caro maestro Manzi, quanto saresti stato utile al giorno d'oggi.Cari amici italiani che vivete fuori e lontani dall'Italia. Continuate ad amare una patria che non vi è grata, in molti aspetti, e continuate a sognare quella finestra aperta e poi chiusa per farvi sognare.
 Nihil est magnum somnianti. Niente è straordinario a coloro che sognano.Fidatevi, lo disse Cicerone. Uno, che non parlava mai per dire sciocchezze.

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