giovedì 22 settembre 2011

IL MIO LIBRO "IL NAUFRAGIO PREVISTO" SU RAI INTERNAZIONALE

Giovedì 13 ottobre sarò a Roma, per prendere parte ad una puntata della nuova stagione del programma "ITALIA CHIAMA ITALIA " su Rai Internazionale. L'appuntamento è alle 20 e  parlerò del mio nuovo libro "Il naufragio previsto" l'ultimo viaggio del Principessa Mafalda. Il programma è condotto da Benedetta Rinaldi ed è diretto da Alfonso Samengo.
Il programma sarà visibile all'estero sulla rete RAI INTERNAZIONALE, mentre in Italia sarà disponibile la visione venerdì 14 sul sito della RAI.

lunedì 19 settembre 2011

QUEL VIAGGIO SUL MAFALDA

Quando ho deciso di scrivere questo libro sulla grande tragedia del piroscafo Principessa Mafalda, naufragato al largo del Brasle nel 1927, non pensavo davvero che avesse tanta attenzione riportare alla luce una pagina triste della nostra emigrazione. Fra qualche giorno, presenterò questi libro anche su Rai Inernazionale,nel rinnovato appuntamento "Italia chiama Italia"condotto da Benedetta Rinaldi; ho accettato con grande piacere l'invito del vice direttore della rete,Alfonso Samengo, a Saxa Rubra a Roma , per illustrare le caratteristiche di questo libro che fra un mese presenterò a New York. Far si che si conoscano le storie, di questa grande ondata emigratoria che ha portato gli italiani in ogni continente, è un mio grande obietttivo, che sto da tempo perseguendo
Non nascondo, che i consensi sinora raccolti, mi gratificano per un lavoro che mi sta appassionando , al di là di quelle che erano le mie previsioni quando decisi quasi sette anni fa di fermarmi a Buenos Aires, per stare "più vicino" a queste storie che hanno una grandissima importanxza e soprattutto sono cariche di una emozione spesso indicibile; e lo noto in ogni luogo dove vado per tenere qualche conferenza sul tema o presentare i miei libri, che hanno una radice unica: l'emigrante e la sua storia.Continuo dunque in questo cammino intrapreso, sperando che il buo Dio, sorregga questa mia volontà di raccontare a voi quello che questa gente lontana racconta a me. Un filo che deve tendersi senza spezzarsi, per capire di più questo "nostro" mondo sparso in ogni dove. Il libro IL NAUFRAGIO PREVISTO, è una di queste storie, che forse vale la pena di leggere.
Per maggiori informazioni sul libro e sulla disponiblità scrivere a : info@accademiaterracalabra.it

mercoledì 14 settembre 2011

Napoli è un passaggio obbligato

C'è un filo diretto tra Napoli e la nostra emigrazione meridionale. E' non è un filo sottile, tutt'altro. E' un filo, che tiene insieme da ormai due secoli,tutti gli emigrati meridionali, che hanno preso la via degli oceani per raggiungere le Americhe.Dal porto di Napoli, piroscafi giganteschi hanno imbarcato  miseria e tal volta disperazione; una miseria che questa gente ha portato con se lungo il tragitto verso le terre lontane. Ritornare a Napoli, per presentare il mio nuovo libro "Il naufragio previsto" mi fa pensare proprio a quanto un paio di anni, proprio da napoli e da una televisione regionale lanciai l'idea di poter recuperare e ristrutturare la famosa struttura della 'Maculatella allo scalo marittimo, da dove milioni di emigrati hanno preso il mare, per la loro nuova esprienza in terre lontane. Mi dicevano che c'era un progetto di qualche anno fa per trasformare questa nobile struttura in museo, pur tuttavia penso che ad oggi nulla si è mosso.Ed allora, questa occasione di venerdì a Napoli mi si offre nuovamente per rilanciare questa idea e vedere se il messaggio venga recepito. Ellis Island, a New York, è ancora lì a testimoniare il passaggio di questi emigrati in terra d'America. Ma quello è un porto d'arrivo, meno doloroso di un porto di partenza. Di sicuro.

venerdì 9 settembre 2011

ALLA BOCA, AL VICINO RIACHUELO...

Per primi arrivarono i genovesi, che alla "bocca" del Riachuelo, dove il fiume si congiunge alla terra di Buenos Aires, istallarono le loro prime abitazioni, le loro case dipinte con i colori delle vernici usate per le barche e poi rimaste inutilizzate.Qui, dunque, arrivarono commercianti genovesi, per primi, ma anche pescatori, che utilizzavano il grande fiume navigabile, il celeberrimo Rio de la Plata, per raggiungere le coste dell'Uruguay. Era il "barrio" italiano per eccellenza la cosiddetta Repubblica indipendente de la Boca, era il quartiere per antonomasia della nostra emigrazione già a metà dell'800 .In questo miscuglio di persone , il vociare del dialetto genovese la faceva da padrone.Si rincorrevano fra i vicoli del quartiere i figli dei genovesi , mentre sentivano canticchiare i loro padri, ricordando la nostalgica "lanterna" del loro amato porto.La Boca è la storia della nostra emigrazione, così come da lì in qualche modo parte la storia del tango a Buenos Aires, lì, nelle vecchie pulperie del porto antico, fra marinai urlanti e ubriachi.La Boca è il Caminito, il tango più famoso.Oggi resta abbastanza di quel che fu la "Boca" resta quell'aria di romanticismo che le note dei tangheri d'occasione lasciano salire nell'aria; resta l'immagine di queste piccole e variopinte case che i nostri connazionali genovesi seppero costruire e mantenere ed oggi ricordo di quel tempo che fù."Caminito que el tiempo a borrado..."

mercoledì 7 settembre 2011

A Napoli, passando per la 'Maculatella

Partono i bastimenti,per terre assai luntane, cantanu a buordu e su napulitane....chi non ricorda le strofe di questa melodia napoletana, diventata il simbolo delle canzoni degli emigranti? Napoli, terra di partenza di vecchie navi, verso oceani immensi, verso nuove terre.E' a Napoli che, dopo quasi due anni, torno per presentare il prossimo 16 settembre, se Dio vorrà, il mio nuovo libro: Il naufragio previsto.E' la storia dell'ultimo viaggio di una grande nave, di un grande piroscafo della Marina mercantile italiana, il suo vanto: il Principessa Mafalda, che dopo qualche giorno di peripezie in mezzo all'oceano, naufragò miseramente al largo della costa del Brasile.Un grande naufragio, una grande storia della nostra emigrazione in terra d'America.Il libro,narra questo viaggio, sin dalla sua partenza dal porto di Genova, un viaggio tormentato, una odissea vissuta dai quasi milleduecento passeggeri imbarcati. Comtadini del polesine, veneti, piemontesi in genere, marchigiani e calabresi. Una storia raccontata nel suo itinere, un diario di bordo, insomma.Dunque, ci vediamo a Napoli, per raccontarvi questa storia. Vi dò appuntamento in zona Chiaia, in via Manzoni 1, nei saloni della parrocchia di San Vincenzo Pallotti, dove il buon don Vittorio Missori ci attenderà. Dimenticavo l'ora: alle 18 di venerdì 16 settembre. A presto a Napoli, passando per la 'Maculatella al porto marittimo, il tempio delle partenze in tempi remoti.Oggi malridotto, e chissà se prima o poi, riusciranno a proporlo come un vero museo dell'amigrazione meridionale.

Quella gente lontana

E' la gente lontana che mi cattura.Quella gente che ha lasciato la propria terra in tempi remoti per cercare una vita migliore. E' parte della nostra storia, di terre italiche, di paesi, di contrade. E' gente partita da ogni luogo che diventando vecchia e lontana dalla propria terra, addolcisce la sua tristezza con il ricordo del suo passato in luoghi natii.Questo blog, nasce, per raccontare pezzi di storia di questa gente emigrata, specialmente al di là dell'oceano Atlantico, quell'oceano che separa le due anime.Buenos Aires, mi sembra il centro di quest' anima così come pure New york, l'antiguo Hotel de Inmigrantes e Ellis Island le due strutture che hanno accolto milioni di emigrati, sono lì a testimoniarne il passaggio.
La nave come mezzo, romantico e affascinante nella sua rudezza metallica, con le sue ciminiere fumanti, con i suoi saloni di prima classe e lo sconforto della "terza". I porti di partenza, Genova, Napoli, città di porti e di addii,i porti di arrivo, Rio De Janiero, Santos, MonteviQuella gente lontana
E' la gente lontana che mi cattura.Quella gente che ha lasciato la propria terra in tempi remoti per cercare una vita migliore. E' parte della nostra storia, di terre italiche, di paesi, di contrade. E' gente partita da ogni luogo che diventando vecchia e lontana dalla propria terra, addolcisce la sua tristezza con il ricordo del suo passato in luoghi natii.Questo blog, nasce, per raccontare pezzi di storia di questa gente emigrata, specialmente al di là dell'oceano Atlantico, quell'oceano che separa le due anime.Buenos Aires, mi sembra il centro di quest' anima così come pure New york, l'antiguo Hotel de Inmigrantes e Ellis Island le due strutture che hanno accolto milioni di emigrati, sono lì a testimoniarne il passaggio.[Image]La nave come mezzo, romantico e affascinante nella sua rudezza metallica, con le sue ciminiere fumanti, con i suoi saloni di prima classe e lo sconforto della "terza". I porti di partenza, Genova, Napoli, città di porti e di addii,i porti di arrivo, Rio De Janiero, Santos, Montevideo, Buenos Aires, New York.Il cammino intrapreso ci porterà lontano, in queste terre nascoste laddove ogni angolo ha un profumo italiano.Se volete, imbarcatevi con me.
o, Buenos Aires, New York.Il cammino intrapreso ci porterà lontano, in queste terre nascoste laddove ogni angolo ha un profumo italiano.Se volete, imbarcatevi con me.