lunedì 13 febbraio 2012

Cetraro e la Faini, il racconto di un inviato de La Stampa di Torino nel 1958

Fu per lui una vera sorpresa. L'inviato del quotidiano La Stampa, di Torino, che scese giù in Calabria, nell'Italia che stava risorgendo dalle ceneri della guerra, per verificare quel miracolo economico che seppe essere la fabbrica tessile FAINI, capì ben presto, che seppur venendo da mondi diversi da quell'industria, la creatività, l'operosità delle lavoratrici e dei lavoratori della Faini, conquistò ben presto il mercato. Ecco qualche stralcio di ciò che scrisse il 9 marzo 1958.
L'articolo su La Stampa del marzo 1958
".....La nuova fabbrica che ospita circa quaranta grandi macchine ultimo modello, provenienti persino da Londra e dagli Stati Uniti, ha provocato in un piccolo mondo fermo alla zappa ed al somaro, un urto che rappresenta al vivo, un esempio del movimento del Mezzogiorno, dopo un ristagno immemorabile........scendendo verso Cetraro, si scopre un paesaggio incantevole,una sequenza di vaste insenature sabbiose con rocce sanguigne a picco sul mare.....Cetraro è una rupe alta centro metri sul mare.....entro nella fabbrica, un frastuono lacerante mi impedisce di parlare.Mi si offre allo sguardo un panorama di lavoratrici meridionali, alle prese con i telai in movimento.Fino a qualche tempo fa queste giovani donne erano contadine...... ora le osservo attentamente, svolgono un lavoro di grande precisione. Mani agilissime volano da un fuso all'altro....un ragazza di forse diciottanni accanto ad una cucitrice elettrica che si manovra a colpi di pedale,attacca dei bottoni infilandoli uno dietro l'altro con una velocità che mi sembra vertiginosa, senza interrompersi mai......C'è qualcosa di commovente nel vedere centinaia di giovani donne con il sembiante contadino alle prese con queste macchine urlanti....hanno sul capo trecce nere....eppure si nota che non sono più contadine...una trasformazione tanto più sorprendente se si pensa al punto di partenza....abbandonando i vecchi scialli le giovani donne assumono vestiti dall'aria cittadina che costituisce motivo di ammirazione per tutto il paese.....
.......l'impianto della fabbrica ha avuto evidenti ripercussioni materiali su Cetraro. Il paese rapidamente si è trasformato.Prima c'era una sola auto per i servizi pubblici, adesso ce ne sono 4 o 5. Il cinema era aperto una sola volta a settimana , ora apre tutte le sere.In breve volgere di tempo si sono moltiplicati i negozi.....molti tetti hanno inalberato l'antenna televisiva....si è allargato il panorama degli acquisti........ a Cetraro, insomma si è visto un risultato assai confortevole......mi avvicino ad un gruppo di operai, in tuta blu, alcuni anni fa erano contadini, fuori dal mondo moderno. Adesso sono specialisti del loro mestiere.Conversando con loro apprendo una novità che mi sembra significativa. Fra qualche giorno alcuni di loro partiranno per il Canada,dove la ditta tessile sta aprendo un nuovo stabilimento.Il loro compito sarà quello di istruire le maestranze canadesi.Un progresso rapido per chi come loro proviene dal bosco."
Questo, è uno spaccato di memoria del nostro tempo che fu.

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