venerdì 9 settembre 2011

ALLA BOCA, AL VICINO RIACHUELO...

Per primi arrivarono i genovesi, che alla "bocca" del Riachuelo, dove il fiume si congiunge alla terra di Buenos Aires, istallarono le loro prime abitazioni, le loro case dipinte con i colori delle vernici usate per le barche e poi rimaste inutilizzate.Qui, dunque, arrivarono commercianti genovesi, per primi, ma anche pescatori, che utilizzavano il grande fiume navigabile, il celeberrimo Rio de la Plata, per raggiungere le coste dell'Uruguay. Era il "barrio" italiano per eccellenza la cosiddetta Repubblica indipendente de la Boca, era il quartiere per antonomasia della nostra emigrazione già a metà dell'800 .In questo miscuglio di persone , il vociare del dialetto genovese la faceva da padrone.Si rincorrevano fra i vicoli del quartiere i figli dei genovesi , mentre sentivano canticchiare i loro padri, ricordando la nostalgica "lanterna" del loro amato porto.La Boca è la storia della nostra emigrazione, così come da lì in qualche modo parte la storia del tango a Buenos Aires, lì, nelle vecchie pulperie del porto antico, fra marinai urlanti e ubriachi.La Boca è il Caminito, il tango più famoso.Oggi resta abbastanza di quel che fu la "Boca" resta quell'aria di romanticismo che le note dei tangheri d'occasione lasciano salire nell'aria; resta l'immagine di queste piccole e variopinte case che i nostri connazionali genovesi seppero costruire e mantenere ed oggi ricordo di quel tempo che fù."Caminito que el tiempo a borrado..."

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